Da alcuni giorni è nelle librerie il corposo e denso volume di Giovanni Fedecostante “Capo di Monte”. Cinquecento pagine che ripercorrono la storia del quartiere, assemblata e approfondita grazie a ricerche in “documenti d’archivio, nell’arte e nella letteratura” come recita l’occhiello di copertina. Sette anni di ricerche che hanno dato alla luce questa opera che, siamo certi, andrà a costituire un altro tassello del mosaico storico della nostra città.
E mentre mi accingo a iniziare la lettura del volume, vi lascio alla breve nota dell’autore, riportata sul retro copertina.
“La bibliografia riguardante la storia di Ancona è vastissima ed ovviamente in essa è facile incontrare riferimenti al rione di Capo di Monte. Ma appunto perché la bibliografia classica tratta la città nel suo insieme, questi riferimenti sono giocoforza marginali, di contorno, e Capo di Monte fa solo da quinta e spesso il fatto che un dato evento sia accaduto nel quartiere può risultare, agli occhi del lettore, un mero accidente. Ma se si va ad indagare a fondo, ricercando e leggendo attentamente i documenti originali, si scoprono invece storie, fatti, e situazioni che gettano una chiara luce sui protagonisti, sulle loro storie particolari, sugli aspetti sociali di vita del quartiere, aspetti che, giustamente, vengono invece tralasciati nei testi che riguardano la città nel suo complesso. Ecco quindi l’origine, e lo scopo, di questo libro: riunire in un unico testo i riferimenti al quartiere già noti, perché presenti in altre opere, ma indagati a fondo attraverso una lettura ed una analisi più approfondita della documentazione originale. Ma non solo. Durante una qualunque attività di ricerca di documentazione di archivio, spesso oltre a trovare ciò che si sta cercando ci si imbatte, quasi sempre del tutto casualmente, in ulteriori documenti altrettanto, se non più, interessanti ai fini della ricerca.
Così è nato questo libro.”
[Giovanni Fedecostante]
Nota – Per invogliare alla lettura del libro, vi consiglio di visitare il profilo Facebook di Annalisa Trasatti, che ogni lunedi pubblica una “pillola” tratta dal volume