Il 25 maggio sarà il primo anniversario della scomparsa dell’Architetto Fabio Mariano, romano di nascita ma marchigiano (e anconetano) di adozione.
L’ho conosciuto all’inizio del 2006, quando stavo preparando la mostra fotografica “Prospettive d’ombra”, foto in bianconero dedicate alle architetture di Ancona, ed in particolare ai monumenti storici. Conoscevo di fama l’architetto Mariano per la sua attività di ricercatore nel campo dell’architettura, per la sua superba produzione di libri, e anche per la sua passione per la fotografia di architettura; a chi, meglio di lui, potevo rivolgermi per una breve presentazione del mio lavoro?

E così, con una sfacciataggine che non mi appartiene, l’ho contattato per avanzare la richiesta, devo dire non molto convinto di ottenere ciò che desideravo, non fosse altro che per i suoi mille impegni e per la sua intensa attività professionale.
Con mia grande meraviglia, invece, mi invitò a sottoporgli i miei scatti e, per farla breve, sfornò una presentazione meravigliosa, partendo da lontano, da dove la sua immensa cultura gli consentiva di arrivare, citando addirittura Nicephore Nièpce. Inutile dire che ancora conservo quella presentazione tra le cose più preziose delle mie esperienze fotografiche.

Ho voluto proporre questo pippone perché mi pare giusto presentare la sua figura sotto una prospettiva diversa da quella dello studioso, del professore in cattedra; quel suo carattere che a primo acchito appariva burbero e altero, lasciava poi il posto ad una grande disponibilità, soprattutto se trovavi temi di discussione comuni. Lo posso dire a ragion veduta, anche perché Mariano ha poi partecipato alla inaugurazione della mia mostra a Palazzo Camerata, attirando e colloquiando con i presenti nei suoi modi garbati e simpatici, eruditi ma familiari.

Del suo ricchissimo curriculum mi preme qui ricordare le sue oltre 220 pubblicazioni scientifiche con le quali ha delineato e promosso la conoscenza, la valorizzazione e la tutela dell’architettura storica, specialmente delle Marche.
(Sauro Marini)

Giovanni Filosa dialoga con Fabio Mariano
TVRS 28 dicembre 2022

Corriere Adriatico 26 maggio 2023 – Lucilla Niccolini

Non ha mai smesso di lavorare, Fabio Mariano, nonostante le precarie condizioni di salute dell’ultimo anno. Ieri notte ha chiuso gli occhi per sempre, tra le braccia della sua Oriana.
Il trasferimento ad Ancona
Nato a Roma nel 1949, dal 1975 aveva stabilito la sua residenza ad Ancona, dove aveva svolto attività di ricerca e didattica, docente di Restauro Architettonico alla Facoltà di Ingegneria della Politecnica Marche. Socio delle più prestigiose associazioni culturali, quali l’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere e Arti e la Deputazione di Storia Patria, era stato responsabile per le Marche dell’Atlante del Barocco in Italia e membro, dal 2009 al 2014, del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro delle Muse di Ancona. In qualità di vicepresidente del Consiglio Scientifico Nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli, aveva fondato e diretto dal 1997 la rivista “Castella Marchiae”.
Ha legato il suo nome a moltissime iniziative di studio e promozione del patrimonio architettonico e artistico della regione, cui ha dedicato prestigiose pubblicazioni, a cominciare da “L’architettura nelle Marche. Dall’età classica al liberty”. Di rilevanza sono i suoi studi sulle fortificazioni militari, soprattutto nel Montefeltro, e sull’architettura teatrale. II volume “Teatri delle Marche. Architettura, Scenografia, Spettacolo”, scritto in collaborazione con Franco Battistelli e Alberto Pellegrino, rappresenta un fondamentale studio sull’architettura teatrale dal XV al XX secolo, e in particolare sui teatri storici marchigiani.
Il professor Mariano ha collezionato premi prestigiosi, dal Salimbeni per la Storia e la Critica d’Arte, nel 1987, con una monografia sul Palazzo della Signoria di Jesi, al Premio Frontino-Montefeltro, nel 1997. Vincitore del primo premio al Concorso Nazionale di Architettura del Paesaggio “Pietro Porcinai”, per il biennio 1999-2000, con il restauro e la ristrutturazione dei Giardini Diaz a Macerata, nel 2008 è stato nominato “Benemerito per la Storia delle Marche”.
Le sue pubblicazioni
«Con le sue pubblicazioni – scrive commosso l’editore Andrea Livi – ha tracciato un segno indelebile nella storia dell’architettura delle Marche. Siamo onorati di aver pubblicato con il professor Fabio Mariano sette interessanti volumi, l’ultimo dei quali sta per uscire in libreria». Si tratta di “Paesaggi d’architettura delle Marche”, che tiene dietro a “Paesaggi d’architettura”, una ponderosa sintesi del materiale fotografico da lui raccolto in tutto il mondo, come oggetto di studio e strumento di didattica. «Rigoroso e attento – sottolinea lo storico dell’arte Stefano Papetti – a valorizzare quanto di bello c’è nelle Marche, era molto battagliero: una perdita per il mondo degli studi. Per me, la fine di un sodalizio che mi ha aiutato a crescere».
La commozione
La scomparsa del prof Mariano ha suscitato viva emozione anche nei suoi studenti: «Riusciva a spiegare con quel suo modo brillante e schietto – lo rimpiange Giacomo Bugaro – i legami e i collegamenti tra storia, architettura e vicende sociopolitiche». Il figlio Marco e la moglie Oriana, con i tanti colleghi, amici e allievi, lo saluteranno domani alle 15 alla chiesa di Santa Maria dei Servi ad Ancona.

Il Resto del Carlino 26 maggio 2023 – Raimondo Montesi

Romano, 74 anni, anconetano d’adozione, docente di restauro architettonico alla Politecnica. L’assessore Marasca: “Ha cresciuto intere generazioni, aveva una cultura enorme”.
Un non anconetano che conosceva la nostra città come pochissimi altri, dall’alto di una cultura sterminata. L’architetto Fabio Mariano, nato a Roma 74 anni fa, è morto ieri dopo aver lottato a lungo contro una grave malattia. E ora la sua città di adozione, a cui lo legava una lunga e intensa attività che spaziava tra architettura, storia, conservazione e restauro dei beni culturali, lo piange. Basti ricordare la cattedra in Restauro architettonico all’Università Politecnica delle Marche, o le sue numerose pubblicazioni a carattere storico ed architettonico, come il prezioso volume dedicato a Luigi Vanvitelli.
Un uomo che lascerà il segno, Mariano, in città così come nell’intera regione. Sul suo profilo Facebook si legge: ‘Oggi (ieri, ndr) il nostro stimato Prof. Fabio Mariano ci ha lasciato. A noi rimane una inestimabile eredità umana e culturale. Il suo ricordo vivrà per sempre attraverso i suoi libri e le prestigiose pubblicazioni’.
A confermare il valore dell’intellettuale c’è il fatto che a esprimere sincero cordoglio sono anche persone che non condividevano le sue idee, o che addirittura erano entrate in contrasto con lui. Decine i post a lui dedicati nella pagina Facebook del gruppo Storica Ancona, su cui Mariano interveniva dimostrando sempre la sua straordinaria conoscenza del patrimonio storico e architettonico dorico.
L’assessore alla cultura Paolo Marasca lo ricorda innanzitutto come “grandissimo docente di restauro, che ha cresciuto intere generazioni”, oltre che naturalmente come “uomo di grandissima cultura. Il caso vuole che la sua scomparsa avvenga nell’anno dell’anniversario dei 250 anni della morte di Luigi Vanvitelli. Lui è stato l’autore dell’unico libro completo dedicato alla Mole Vanvitelliana”.
Sergio Roccheggiani, ex presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Ancona, parla di “punto di riferimento per l’aspetto storico dell’architettura anconetana, sempre interessato alle sorti della città. Con la sua scomparsa perdiamo un collega di grande livello culturale, e uno di quei personaggi che non fanno che il bene della vita culturale di una comunità. Mariano ha diffuso tra i giovani tanti aspetti e conoscenze dell’architettura e dell’urbanistica”.
Proprio sulla pagina di Storica Ancona si evidenzia “il prezioso apporto a questo gruppo” dato da Mariano, “l’indiscussa competenza e passione per il suo lavoro”, “la sua professionalità e cultura”.
Nel curriculum di Mariano si possono leggere tante cose: membro dell’AIC – Associazione Italiana di Cartografia, del Direttivo nazionale della S.I.R.A. – Società Italiana per il Restauro Architettonico, della Deputazione di Storia Patria per le Marche, socio emerito dell’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti, relatore a centinaia di convegni e conferenze nazionali ed internazionali, direttore di collane editoriali, fondatore e direttore della rivista ‘Castella Marchiae’ dell’Istituto Italiano dei Castelli, collaboratore e corrispondente di varie riviste specializzate nazionali. E grande fotografo, come dimostra il suo ultimo volume ‘Paesaggi d’architettura’, che aveva dato origine a una mostra di grande successo in quel di Osimo. A quel volume Mariano voleva dare un seguito, dedicato solo alle amate Marche. Non ha fatto in tempo, purtroppo. (ndr – il volume è stato poi pubblicato)

Alcuni dei libri di Fabio Mariano

Recensione del volume “Piazza del Papa in Ancona”

C’era una volta “il Natalucci”.
Si potrebbe cominciare così la favola dei libri sulla storia di Ancona, nel senso che per anni e anni quei tre volumi hanno rappresentato la Bibbia per chi voleva studiare la storia della nostra città.
Non sono certo io, semplice appassionato d’Ancona, a poter giudicare un’opera così importante e completa, so solo che per anni e anni quei libri sono serviti a una moltitudine di persone che volevano studiare la storia della nostra città.
Per fortuna – questo possiamo dirlo – dopo il terremoto del 72 e spinto dalle esigenze della ricostruzione, si è palesato un risveglio dell’interesse per la storia di Ancona, una storia interessante, appassionante, la storia di una città che non ha mai abbassato la testa di fronte a nessuno, “tignosa” e testarda come tignoso e testardo è il carattere di noi anconetani.
Di pari passo con questo interesse della gente è venuta la rinascita dell’attività editoriale, con la stampa di molti volumi che riguardano tanto la storia della città quanto edifici e monumenti di evidenza storico-architettonica, avvenimenti importanti, rioni, le sfaccettature della cultura popolare.
In questo quadro i libri e gli scritti dell’architetto Mariano occupano un posto di primo piano e costituiscono una base essenziale per chi vuole approfondire la nostra storia.
Il libro “Piazza del Papa in Ancona” è subito simpatico perché nel titolo dice “in Ancona” come diciamo proprio noi anconetani, anziché il raffinato “ad Ancona”. Ma a parte questo particolare è un libro ottimamente costruito, che non si prefigge lo scopo di raccontare aspetti e storie che magari la gente conosce poco, ma come dice l’architetto stesso “vuole essere un contributo per sensibilizzare l’attenzione generale su questo splendido monumento” che oggi (il libro è del 1993) sembra dimenticato dalla stessa città e abbandonato a sé stesso.
Il volume affronta una ricostruzione storica e urbanistica della piazza, sempre agganciata passo passo alla vita civile e sociale che si svolgeva in Ancona nei vari periodi, mettendo in primo piano il posto che la Piazza Grande occupava nella vita della città. C’è poi una parte dedicata ai monumenti e ai palazzi storici che vi si affacciano e che ne fanno parte, iniziando dalla statua dedicata a Papa Clemente XII, al palazzo del Governo, alla torre civica e, salendo la piazza, a tutti i palazzi che fanno da scenografia a questo meraviglioso ambiente. La terza parte invece è dedicata a un’illustrazione veloce dei progetti e i restauri per il recupero della piazza, sui quali l’architetto Mariano aveva lavorato, insieme ad altri professionisti, verso la fine degli anni ’80.
Insomma un libro che vale proprio la pena di essere letto, non tanto perché lo diciamo noi, quanto per la splendida prefazione del Professor Pietro Zampetti, che non ha bisogno di presentazioni, e che a quel tempo era Assessore alla cultura del Comune di Ancona.
Chiudo con un breve passo della Prefazione del Prof. Zampetti, e penso possa essere chiaro il motivo di questa scelta, proprio in rapporto a tutto cià che Fabio Mariano ha prodotto nei tanti anni della sua attività: “Dopo i disastri della guerra s’è fatto il gioco al massacro, anche quando s’è voluto salvarequesto o quel monumento, senza tenere conto che essi fan parte d’una città e che questa città si chiama Ancona e che Ancona ha duemila anni di vita e infine che tutto va visto con il senso del tempo il sentimento della storia.” (Sauro Marini)

Recensione del volume “La Loggia dei mercanti in Ancona e l’opera di Giorgio di Matteo da Sebenico”

Il professor Mariano ha fatto centro un’altra volta. Il miglior studioso dell’architettura di Ancona ci ha regalato un altro splendido volume che riguarda uno dei monumenti più prestigiosi – anche se poco appariscente – della splendida e sottovalutata nostra città.
Prendendo spunto dal recente restauro della Loggia, il professor Mariano ci fa conoscere nei minimi particolari il monumento che più di ogni altro rappresenta il simbolo della vocazione commerciale di Ancona. Più conosciuto del Duomo di San Ciriaco, che fa parecchia scena in più, che è messo in un’altra posizione e che è molto più conosciuto fuori di Ancona.
Ma la Loggia rappresenta alla perfezione lo spirito di Ancona: luogo di ritrovo dei commercianti che andavano per mare, quando l’Adriatico, sembra strano a dirlo, era un mare molto più piccolo di adesso, quando Ancona ha avuto il momento di massimo splendore della sua storia, quando Ancona era così per sbaglio vicino a Jesi e a Osimo e invece era tanto più vicina a Venezia a Ragusa (oggi Dubrovnik) e alla Dalmazia.
Il professor Mariano non perde l’occasione per parlare a tutto tondo del grande Giorgio Orsini da Sebenico, scultore e architetto che non ha regalato ad Ancona solo la facciata della Loggia, ma anche i fantastici portali di Sant’Agostino e di San Francesco, facendo di questa città un museo a cielo aperto di quello stile gotico Adriatico che si ritrova tra Venezia, la Dalmazia e le Marche e che ci fa pensare a quando l’Adriatico era quello che solo adesso sta tornando ad essere dopo mezzo millennio, un mare europeo.
Grande libro, con citazioni dotte e richiami continui alla storia e all’architettura.
Splendide fotografie per un monumento che costituisce una caratteristica della città nostra, ma rimane quasi soffocato in mezzo alle vie strette dove si facevano gli affari.
Perché gli anconetani hanno pensato sempre agli affari e non si sono mai accorti di quali tesori hanno dentro casa.
Per fortuna ci sono persone come il professor Mariano che pensano a tenere la mente sveglia e gli occhi aperti. (Piero Romagnoli)

Recensione del libro
Ancona 1895-1945 – La Città e le Immagini

Un eccezionale panorama della città come si presentava prima dei disastri della Seconda guerra mondiale, vista attraverso uno strumento comunicativo abbastanza in disuso, la cartolina illustrata, e raccontata dalla ottima penna del Professor Fabio Mariano, una vera enciclopedia di notizie per chi è interessato alla storia di Ancona.
La prima parte è dedicata a “La cartolina come documento storico e di costume”, in auge a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento e tra le due guerre mondiali. Si parla di cartoline di commemorazione, o dedicate ad avvenimenti, cartoline militari, ma anche cartoline di saluto, per poi finire con una parte dedicata a immagini frutto di manipolazioni, elaborazioni grafiche, collages.

Poi viene il corpo del volume – oltre 500 immagini – che seziona la città dedicando ad ogni sua zona/quartiere un corpo di cartoline che offrono uno spaccato dettagliato di Ancona nel periodo in questione. Si parte dall’ingresso alla città, la Stazione ferroviaria e poi, come in un vero e proprio percorso turistico, si prosegue per la zona degli Archi, Piazza del Teatro, il centro storico fino al Duomo, il porto e i cantieri, i corsi per finire al Viale di quei tempi e al Passetto. Una piccola appendice è dedicata anche ai dintorni, Palombina, Falconara, la Riviera del Conero.
Tutta la parte di immagini è integrata e corredata da interessanti didascalie con contenuti storici e artistici, con un occhio alle modifiche intervenute nei decenni e, purtroppo, anche alla sparizione di qualche via, piazza, monumento importante.
È un libro fondamentale per gli anconetani, con un unico, grande difetto: ormai è introvabile nelle librerie, certamente in relazione alla data della pubblicazione (circa 40 anni fa) ma anche come segnale del successo avuto da questa magnifica opera libraria. (Sauro Marini)

A questo link trovate la recensione in vernacolo di Piero Romagnoli

Biografia

Fabio Mariano (Roma 1949), Architetto, gia Ordinario di Restauro Architettonico presso l’Università Politecnica delle Marche dove ha svolto attività didattica e di ricerca dal 1975 al 2020.
È stato membro di varie Accademie ed Associazioni culturali, curatore e relatore in numerosi convegni nazionali ed internazionali, membro di numerosi Comitati Scientifici di Riviste disciplinari, membro Onorario dell’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti, della Deputazione di Storia Patria per le Marche, ecc.; Responsabile per le Marche dell’Atlante del Barocco in Italia (Accademia dei Lincei); Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro delle Muse di Ancona (2009-2014); Vicepresidente del Consiglio Scientifico Nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli e della Sezione Marche per cui ha fondato e diretto dal 1997 la rivista «Castella Marchiae».
Responsabile scientifico della Proposta di candidatura ufficiale del Complesso del Santuario di Loreto alla lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (2012-17). Vincitore del Premio Internazionale Salimbeni 1987 per la Storia e la Critica d’Arte (con Federico Zeri) con la monografia sul Palazzo della Signoria di Jesi, e successive Menzioni d’onore nel 1991 (con Pietro Zampetti) e nel 2005 (con Carlo Bertelli); vincitore del Premio Frontino-Montefeltro 1997 (con Carlo Bo), vincitore del I Premio al Concorso Nazionale di Architettura del Paesaggio «Pietro Porcinai» (Migliore opera paesaggistica realizzata in Italia nel biennio 1999-2000: con il Restauro e ristrutturazione dei Giardini Diaz a Macerata). Insignito del Premio «Benemerito per la Storia delle Marche» (2008). Membro del Comitato Scientifico. del’Premio Marche, Biennale d’Arte Contemporanea (dal 2018).
Con le sue oltre 220 pubblicazioni scientifiche ha delineato e promosso la conoscenza, la valorizzazione e la tutela dell’architettura storica, specialmente delle Marche.
Ha svolto attività professionale e di consulenza in particolare nel settore del Restauro e della Conservazione di significativi edifici monumentali, dell’arredo urbano di piazza storiche e dell’allestimento di musei e mostre nazionali.

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